Politecnico di Lecco
Obiettivi
Il Politecnico di Lecco, sede distaccata del Politecnico di Milano pensata per ospitare duemila studenti, è un mix di nuova edificazione e di ristrutturazione, che combina l'attenzione ai consumi energetici con la fattibilità economica.
Progetto
Il Politecnico di Lecco sorge sul terreno della sede del vecchio ospedale civile. Nel complesso è stato un intervento su un'area di oltre 30mila mq per una superficie lorda di pavimento di 16.200 mq, di cui 11mila di nuova costruzione e 5.200 di recupero dell'esistente.
Alluminio, acciaio e vetro dominano la nuova struttura che vuole dare un messaggio di leggerezza e trasparenza, non invasivo rispetto allo skyline cittadino.
A fianco di queste scelte estetiche ci sono state quelle legate all'impatto ambientale, che hanno portato a optare per l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, pannelli eliotermici e acqua di falda.
Dagli edifici ristrutturati sono stati ricavati una reception, sale riunioni e 40 uffici per docenti e personale mentre nella parte nuova sono stati inseriti i laboratori, le aule, una sala multimediale e gli impianti tecnici. Ha inoltre trovato spazio la residenza per studenti del Politecnico denominata "Adolf Loos" , realizzata tramite un intervento di recupero di una parte dell’ex complesso ospedaliero di Lecco, affacciato su via Ghislanzoni, andando così a completare le funzioni ed attività del Campus universitario.
Interventi
In questa realizzazione c’è stato un ampio utilizzo di materiali Knauf. Per le contropareti è stata utilizzata la soluzione W623, costituita da una struttura metallica, con pannello in lana minerale inserito nell’intercapedine, vincolata alla parete retrostante con distanziatori regolabili e rivestimento in lastre di gesso rivestito Knauf GKB, spessore 12,5 mm, con stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti.
Per le pareti è stata scelta la soluzione W112, una struttura divisoria di compartimentazione interna aorditura metallica singola e doppio rivestimento in lastre di gesso rivestito Knauf. L’orditura metallica è composta da profili Knauf in acciaio zincato, in classe A1 di reazione al fuoco mentre il rivestimento su entrambi i lati dell’orditura è formato con un doppio strato di lastre in gesso rivestito GKB / GKI. Questo tipo di parete può essere utilizzato anche con lastre GKF per ottenere al tempo stesso protezione dal fuoco (120 minuti) e un certo livello di isolamento acustico e di resistenza meccanica.
In altre pareti è stata adottata la soluzione W115, composta da due lastre Knauf GKB per lato, di spessore 12,5 millimetri.
Per quanto riguarda i controsoffitti le soluzioni scelte sono state due. Circa mille metri quadri sono stati realizzati ricorrendo alla soluzione D111 antisfondellamento, un controsoffitto in aderenza per il contenimento dello sfondellamento dei solai in latero cemento che si contraddistingue per rapidità di applicazione, minimo ingombro ed eliminazione dell’utilizzo di malte e intonaci. Il risultato di questo intervento a secco è il contenimento del distacco dell'intonaco e del fondo pignatta.
Altri quattromila metri quadri circa sono stati realizzati con la soluzione D112, un controsoffitto ribassato con struttura metallica doppia, distanziata dal solaio con sospensioni regolabili in acciaio e rivestimento in lastre di gesso rivestito, con stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti. In circa trecento metri quadri del controsoffitto D112 sono state inserite lastre Aquapanel.
In circa 500 metri quadri sono stati utilizzati i soffitti modulari Danoline Corridor, sistema studiato specificatamente per la copertura di corridoi interni: l’orditura di sostegno nascosta è progettata in modo tale da costituire un sistema autoportante smontabile in qualsiasi momento e in ogni punto, consentendo quindi l'ispezionabilità totale. Questo tipo di pannello, che garantisce anche una notevole correzione acustica nei luoghi di passaggio, è la scelta preferita di architetti e designer che progettano corridoi per luoghi pubblici.
Conclusioni
Il cantiere, concluso a dicembre 2013, ha permesso di creare un’università aperta sia mentalmente che a livello di spazi.
Contributo redazionale a cura di